Weekend intenso quello passato a Torino e molto soddisfacente…arte, mostre, fiere, passeggiate a naso in sù…bellezza, bruttezza, curiosità, informazioni, esperienza…senza sosta e senza stanchezza, e sempre con la molla dell’entusiasmo a farmi andare avanti.
La vita scorre più intensa. Musica con treno che viaggia e la pioggia che batte sul finestrino…il massimo…
Che cosa ho visto? Che cosa ho imparato? Chi si ricorda? Ricordiamoci…
Partiamo da Artissima: diviso in sei sezioni: Main Section, New Entries, Present Future, Back To The Future, Art Editions, Per4m.
Present Future, grande delusione. Nulla che mi sembrasse davvero nuovo (se questo era l’obiettivo, ha fallito…) o piacevole o utile. Non so chi ha vinto. Ho provato a seguire una specie di performance che per l’appunto ho trovato poco utile e decisamente fastidiosa, ma, si sa, l’arte contemporanea da sempre pensa che la sensazione di fastidio le sia connaturata e quindi ne fa largo uso.
Credo che sia un punto di vista davvero vecchio, direi obsoleto. Stupitemi con visioni solari…
Ad ogni modo la cosa che ho visto partiva con l’artista impegnato a fare l’opera sotto gli occhi degli astanti (i pochi) al ritmo ossessivo di una musica graffiata rumorosa e dall’effetto ipnotico. Con lo stesso ritmo frenetico ed energico lavorava l’artista, che dava vigorose pennellate alla tela, anzi alle tele, spesso cancellando cose buone…e io dicevo…peccato. A un certo punto sono entrate due scolaresche in visita, una della scuola elementare e l’altra addirittura dell’asilo, in fila per due, tenendosi per mano ordinatamente. Ho sentito le maestre che dicevano: “Bambini andiamo da quest’altra parte…qui c’è un po’ di rumore”. Chissà cosa devono avere pensato i bambini ordinati in fila per due tenendosi per mano….che razza di diavoleria è mai questa?????
L’ho pensato anch’io e infatti me ne sono andata. A vedere altre cose della sezione Main Section.
Forse per l’allestimento asettico da fiera, forse per altri motivi, mi sentivo slegata dal contesto e ho fatto fatica ad entrare nel giusto “mood” per apprezzare le opere presenti.
La prima sensazione positiva l’ho avuta quando ho sorseggiato un’aranciata Lurisia a pranzo….
Poi ho cominciato a ingranare.