RICORDO DI ARTISSIMA

RICORDO DI ARTISSIMA

Lo scorso novembre sono stata a Torino per vedere Artissima e gli eventi artistici collaterali.
Città stupenda, vitale, effervescente… fascino discreto, non appariscente.
Città dalle molteplici sfumature ed anime. Insomma, me la sono proprio goduta.
Sono andata con l’intenzione di avvicinare un certo mondo dell’arte, per cominciare a capirne le dinamiche. Era la prima volta che andavo per mostre non solo per perdermi e bearmi di forme e colori, ma quasi da studente, per raccogliere informazioni, lasciarle sedimentare e cominciare a farmi un’idea. Un’idea del tipo di attività che avrei voluto svolgere nella mia futura galleria.
Sì, infatti…l’arte la voglio anche mostrare.
Sono anni che ci penso. Adesso però la convinzione sta crescendo.
Sta prendendo corpo.
Mi piace l’idea di esporre perché l’arte la voglio avvicinare da molti lati, ne voglio fare esperienza in modo più ampio e calarmi in tanti dei suoi vestiti.
Mi piace, adoro, disegnare e dipingere.
Mi sciolgo letteralmente nella visione delle opere degli altri, un godimento totale.
Mi piace la sensazione degli strati di esperienza visiva che si sovrappongono nel tempo.
Ad ogni mostra un’idea diversa, una forma anche minuta che entra dentro di me e si mette a lavorare con tutti gli altri pezzi di immagine che ho immagazzinato negli anni, anzi nei decenni.
Diventa un tessuto.
Non dimentico niente, è tutto lì, a portata di mano e quando vuole riaffiora.
Tratti, segni, tonalità accostate, stili, iconografie, sentori di concetti e idee, linguaggi, contenuti, volumi. Emozioni estetiche fortissime. Che fortuna…. penso spesso.
Io nelle opere ci entro come se diventassi un pezzo di colore, anzi, un interstizio. Mi muovo negli spazi vuoti del quadro e giro, faccio evoluzioni. Di guardare non mi stanco mai.
Poi mi piace ragionare sull’arte. Osservare in modo quasi scientifico.
Mi piace scriverne, perché mettere le cose nero su bianco mi dà l’idea di un maggiore consolidamento: la cosa è diventata mia.
E ultimamente mi ha conquistata anche l’idea di mettere in mostra l’arte. Trovare il modo di comunicare l’arte, ma un modo che sia semplice, naturale, comprensibile.
Mettere insieme le opere all’interno di uno spazio, far sì che possano dialogare tra loro.
E’ quasi come un concerto, una sinfonia di immagini.
Un’opera rimanda e potenzia la sua vicina, la sua dirimpettaia.
Io la vedo così una mostra d’arte. Una cosa altra rispetto alle opere presenti. Un’opera d’arte nuova. Una composizione, anch’essa creata facendo attenzione agli equilibri, stando attenti a non creare dissonanze.
Dicevo….sono stata a Torino e allora, tornando in treno dopo la tre giorni di full immersion nell’arte, avevo buttato giù qualche impressione, giusto uno scorcio…
Lo pubblico qui di seguito a distanza di tre mesi, solo perché mi ha fatto ridere…